Il ramo che siamo

Nonna, facciamo un tatuaggio insieme?”

Quelle parole, pronunciate con il sorriso di una diciassettenne piena di vita, avevano colpito dritto al cuore. Non era solo un tatuaggio, era una dichiarazione d’amore. Dopo un attimo di sorpresa, ho capito subito il senso profondo di quella proposta: era un modo per dire ‘Siamo legate per sempre, ti voglio bene.”’

Dopo varie ricerche insieme, abbiamo scelto un disegno semplice ma potente: un filo che univa due fiori. Una margherita grande mi avrebbe rappresentato con il fiore che simboleggia la semplicità, la spontaneità e anche il mio mese di nascita, la violetta piccola mia nipote, delicata ma con una forza silenziosa che crescerà ogni giorno di più.

Mentre la tatuatrice eseguiva con sicurezza il disegno sul mio braccio, ho guardato mia nipote che, felice, ammirava il suo tatuaggio allo specchio e le ho detto:

“Ricordati, nella vita puoi essere tutto ciò che vuoi, ma non dimenticare mai di essere te stessa. Dolce, ma forte. Sicura delle tue scelte, ma sempre con il cuore aperto.”

Mia nipote mi ha sorriso, mi ha guardato teneramente, con quegli occhi neri brillanti, e mi ha risposto:

“E tu ricordati che sei “la migliore nonna del mondo”, come ti scrissi quando ero piccola. Quel disegno è ancora sul tuo frigorifero, no?”

Sì, quel disegno c’è ancora, e ora si è trasformato in qualcosa di nuovo. 

Ora sul nostro braccio, quel filo che unisce due fiori, la margherita e la violetta, non è solo inchiostro sulla nostra pelle: è la promessa che, qualunque cosa accada, saremo sempre parte l’una dell’altra.

Franca Vitarelli