La coltivazione dei papaveri è facile; con un pizzico di semi persino un principiante può ottenere grandi successi.
I papaveri amano terreni soleggiati e poveri. Si riseminano spesso da soli, e producono masse di fiori.
Non c’è testo botanico che non dica che i fiori, se raccolti e messi in acqua, durino poco.
Chi coltiva fiori, però, non ama reciderli. L’acuta sofferenza che causano personaggi armati di cesoie, che allegramente s’infilano fra le aiuole, è condivisa, penso, da molti giardinieri & ortolani.
I papaveri che crescono sulle prode dei fossi e nei campi di grano, chiamati anche rosolacci, sono annuali e portano il nome di Papaver rhoeas. Chi da bambino non ha raccolto i bocci per aprirli, e rovesciare i petali setosi e ancora gualciti per farne piccole ‘ballerine’ che si reggono sullo stelo esile del fiore, ha perso un pezzetto d’infanzia. Il nome tedesco, Klatschmohn, deriva dal piccolo schiocco che i boccioli producono schiacciandosi sul palmo della mano.
Fu il reverendo Wilks, un inglese, l’”inventore” delle varietà da giardino del rosolaccio. Nel 1880 comiciò a selezionare i fiori con petali bianchi. Con legittima fierezza il reverendo ha descritto questa selezione paziente con le parole: “È interessante notare che i giardini di tutto il mondo…sono oggi ornati di…diretti discendenti di un’unica capsula di semi coltivati nel giardino del vicariato di Shirley nell’agosto del 1880.”
Il Papaver somniferum, anche Papavero da oppio, è quello che nelle Alpi, in Austria, in Boemia e in Polonia è coltivato per i suoi semi, commestibili. Se ne producono dolci eccellenti, Strudel, focaccine, pane e altro.
Ai bambini di questi Paesi, in antico, si dava un fagottino di lino, pieno di semi di papavero e intinto nel miele, da succhiare quando erano inquieti per via della dentizione.
Le capsule dei semi, ancora verdi, invece, vengono incise da Turchi, Iracheni, Sudamericani per ricavarne il lattice. Questo produrrà, dopo un elaborato trattamento chimico, l’oppio.
É possibile coltivare questo papavero anche in giardino, in varietà semidoppie e doppie particolarmente belle, simili a fiori di peonie.
La varietà Papaver orientale invece non è annuale, fa parte delle perenni. Anno dopo anno la pianta diverrà sempre più bella. Ama il terreno calcareo e, ovviamente, il sole. Si possono ottenerne nuove piante, seminando in cassettine in autunno. Passeranno l’inverno all’esterno, in luogo riparato.
Per concludere: una volta entrati nel nostro giardino, non riusciremo piú far a meno dei papaveri.
Martha Canestrini